http://archiviostorico.corriere.it/2012/luglio/29/Quegli_insegnanti_smarriti_nelle_classi_co_9_120729026.shtml
ricerca fondazione agnelli.
Gestire la classe, stabilire una buona relazione con gli alunni e con le loro famiglie, motivare gli studenti, catturare la loro attenzione, lavorare in team con i colleghi e condividere le responsabilità. Sarebbe il mestiere dell' insegnante ma, sorpresa: maestri e professori non ritengono di avere ricevuto la formazione adeguata per svolgerlo. In particolare, temono le classi «eterogenee», cioè tutte, poiché difficilmente vengono formate sezioni senza alunni con «bisogni educativi diversi», siano alunni disabili, dislessici, iperattivi o semplicemente provenienti da famiglie straniere o da famiglie in crisi.
lunedì 13 agosto 2012
venerdì 10 febbraio 2012
Giornata del ricordo 10.02.2012 (link a video)
Dal sito della Presidenza della Repubblica
"E' la visione europea che ci permette di superare ogni tentazione di derive nazionalistiche, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro"
"Desidero anzitutto rinnovare il profondo sentimento di vicinanza e di solidarietà mio personale e delle Istituzioni repubblicane ai famigliari - che sono con noi oggi - delle vittime delle orrende stragi delle foibe e ai rappresentanti delle Associazioni che coltivano la memoria di quella tragedia e dell'esodo di intere popolazioni". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel discorso celebrativo del Giorno del Ricordo al Quirinale.
"Impegnarsi- ha sottolineato il Capo dello Stato - è stato giusto e importante. Si è posto fine a 'ogni residua congiura del silenzio - come già dissi lo scorso anno - a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze'". E il Capo dello Stato ha richiamato l'incontro dello scorso anno a Zagabria e poi a Pola con il Presidente croato, conclusosi con una dichiarazione congiunta che afferma: "In ciascuno dei nostri Paesi coltiviamo come è giusto la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinose vicende del passato. Nel perdonarci reciprocamente il male commesso, volgiamo il nostro sguardo all'avvenire che con il decisivo apporto delle generazioni più giovani vogliamo e possiamo edificare in un'Europa sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione".
Il Presidente Napolitano ha quindi colto la suggestione del Prof. Pupo che "ci invita ad affrontare quella che ha definito la 'parabola drammatica dell'italianità adriatica' all'interno di una visione storica più larga, che ci consenta di penetrare in tutta la loro complessità le contrapposizioni e lacerazioni che le nostre aree di confine hanno vissuto nella fase conclusiva della II Guerra mondiale e subito dopo. E tra i drammi di quel tormento storico ci furono perfino conflitti, che ebbero un costo atroce di vite umane, tra le formazioni partigiane che combatterono dalla stessa parte contro il nazifascismo. Si, serve ricordare anche per ripensare a tutti i fatali errori al fine di non ripeterli mai più".
"Impegnarsi- ha sottolineato il Capo dello Stato - è stato giusto e importante. Si è posto fine a 'ogni residua congiura del silenzio - come già dissi lo scorso anno - a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze'". E il Capo dello Stato ha richiamato l'incontro dello scorso anno a Zagabria e poi a Pola con il Presidente croato, conclusosi con una dichiarazione congiunta che afferma: "In ciascuno dei nostri Paesi coltiviamo come è giusto la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinose vicende del passato. Nel perdonarci reciprocamente il male commesso, volgiamo il nostro sguardo all'avvenire che con il decisivo apporto delle generazioni più giovani vogliamo e possiamo edificare in un'Europa sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione".
Il Presidente Napolitano ha quindi colto la suggestione del Prof. Pupo che "ci invita ad affrontare quella che ha definito la 'parabola drammatica dell'italianità adriatica' all'interno di una visione storica più larga, che ci consenta di penetrare in tutta la loro complessità le contrapposizioni e lacerazioni che le nostre aree di confine hanno vissuto nella fase conclusiva della II Guerra mondiale e subito dopo. E tra i drammi di quel tormento storico ci furono perfino conflitti, che ebbero un costo atroce di vite umane, tra le formazioni partigiane che combatterono dalla stessa parte contro il nazifascismo. Si, serve ricordare anche per ripensare a tutti i fatali errori al fine di non ripeterli mai più".
venerdì 27 gennaio 2012
domenica 15 gennaio 2012
Paolo Rossi Monti, maestro di pensiero (Link)

Un addio a un maestro indimenticato: Paolo Rossi Monti. Un insegnante che sapeva aiutare i suoi studenti a trovare se stessi, e riusciva a raccontare quel presente che chiamiamo "il passato".
Ricordi di guerra:
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-01-14/meno-minuti-173410.shtml?uuid=AasZW7dE
Ricordo di Garin
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-01-14/buon-maestro-eugenio-garin-173848.shtml?uuid=Aa0aW7dE
Iscriviti a:
Post (Atom)