1. LA REALTA’ DELLA SOFFERENZA
Invito alla discussione.
Nel testo recentemente esaminato in classe abbiamo potuto esaminare quanti e quali tipi di sofferenza affliggono, secondo i buddisti, l’esistenza umana.
Si tratta di una visione realistica o ritieni che si tratti di una prospettiva eccessivamente cupa e pessimistica? È proprio questa la condizione umana?
Intervieni e spiega le tue ragioni, senza dimenticare di esaminare le opinioni già espresse da altri.
Se lo desideri puoi commentare anche altri commenti.
2. ACCETTARE IL DOLORE – FARSI CARICO DELLE SOFFERENZE ALTRUI - NON PERDERE LA SPERANZA (Dalai Lama, op.cit. pp. 30-1)
E’ importante ridurre gli stati incontrollati della mente, ma ancora di più affrontare le avversità con un atteggiamento positivo. Ricorda che far fronte ai problemi con ottimismo e speranza permette di l’insorgere di problemi ancor più gravi. Immagina inoltre che in questo modo puoi alleviare il peso di tutti coloro che sono afflitti da problemi simili. Tale pratica — immaginare che, accettando il dolore, si riduce il karma negativo di tutti coloro che sono destinati a provare un dolore simile — è estrema mente utile. A volte, quando sono malato, mi dedico alla pratica di farmi carico delle sofferenze di altri offrendo loro il mio potenziale di felicità; ciò fornisce alla mente una buona dose di sollievo.
Tutti i giorni di prima mattina, e ogni volta che trovo il tempo, mi dedico a questa pratica in termini generali prendendo in considerazione tutti gli esseri viventi. Mi concentro tuttavia su alcuni individui in particolare, come capi e funzionari cinesi alle prese con la decisione se torturare o
uccidere cittadini tibetani. Li visualizzo e trasferisco su di me la loro ignoranza, i loro pregiudizi, il loro odio e il loro orgoglio. Sento che, grazie all’addestramento da me seguito, i loro atteggiamenti negativi non avrebbero alcun influsso sul mio comportamento né riuscirebbero a trasformarmi in una persona negativa. Assumere su di me le loro negatività non è dunque difficile e serve a ridurre i loro problemi. Mi dedico a questa pratica con tale convinzione che se nel corso della giornata vengo a sapere di atrocità da loro commesse, sebbene provi in parte irritazione e rabbia, la mia mente nella sua totalità è ancora sotto l’influsso della pratica mattutina; l’intensità dell’odio si riduce al punto da perdere ogni fondamento.
Non so se questa meditazione aiuti o meno quei funzionari, comunque a me dà la pace mentale. Riesco così a essere più efficiente; il beneficio che ne traggo è immenso. Non bisogna perdere la speranza in nessuna occasione. La disperazione porta sempre al fallimento. Ricordati che qualsiasi problema è superabile. Mantieni la calma anche quando intorno a te non vedi che confusione e complicazioni; se la tua mente è in pace, l’ambiente esterno avrà un influsso minimo su di te. Se invece la tua mente lascia spazio alla rabbia, la serenità ti sfuggirà anche quando il mondo è in pace e piacevole.
Invito alla discussione.
Fin qui il testo di Sua Santità il Dalai Lama Gyatso Tenzin. Vi propongo alcune questioni cruciali su cui intervenire.
è davvero così importante, nella vita, un atteggiamento positivo? Ed esso consiste proprio nel “sapere accettare il dolore”, come propone il buddismo?
3. FARSI CARICO ...
Invito alla meditazione...
Hai mai provato l’esperienza del “farsi carico del dolore altrui”? In un momento di tranquillità e solitudine prova a porti in questo atteggiamento, pensando a situazioni e persone con cui sei in rapporto e che provocano sofferenza e dolore agli altri, pensa al dolore subito e alla superficialità, all’ignoranza e all’insensibilità di chi lo ha provocato: si modifica qualcosa in te? Ti sembra di acquisire una visone diversa della situazione?
4. BUDDHA STRIPS: invito alla discussione
Ecco due new entry, per i vostri commenti. Bye bye.


16 commenti:
La sofferenza: appare ancora una volta l'obiettivo da superare e risolvere per un qualsiasi buddhista. La sofferenza viene descritta come una malattia che tutti noi abbiamo contratto e se vogliamo guarire è necessario che l'analizziamo in tutte le sue forme. Vengono quindi distinti tre livelli di sofferenza: il dolore fisico, quello provocato dai piaceri e il "condizionamento pervasivo".
Ritengo che ciò che afferma il Dalai Lama sia una sacrosanta verità perchè di fatto la nostra vita è costellata di esperienze negative e dolorose, sia che esse riguardino noi stessi sia che colpiscano i nostri cari. Il Dalai Lama, però, analizza solamente l'aspetto più negativo e fa apparire la nostra esistenza come una vera e propria “via crucis", le cui tappe sono la nascita, l'invecchiamento, la malattia e la morte. Questa è una visione assolutamente pessimistica, come si può facilmente intuire; ma non ritengo che sia totalmente realistica, in quanto la vita ha anche un lato positivo, che il Dalai Lama sembra ignorare. Egli dice che la vita è caratterizzata da un costante dolore da superare e si sofferma solo sul lato negativo.
Io, invece, mi sento di aggiungere una precisazione alla definizione buddhista: la vita è un susseguirsi di dolori, ma anche di gioie e felicità. E' vero che i piaceri della vita portano ad una felicità temporanea e non a lungo termine ma è altrettanto vero che in alcuni momenti della vita noi siamo felici!Affermare che la vita è un'eterna sofferenza significa, a mio parere, soffermarsi solamente sul lato più pessimistico ma, come ripeto, la vita è così come il Dalai Lama ce la presenta ma non è SOLTANTO così!
Prendiamo ad esempio l'affermazione del Dalai Lama sul corpo umano: egli dice che il nostro corpo è bello, morbido ecc ma, andando in profondità, troviamo le ossa, la vera natura di noi uomini. Mi chiedo: perchè pensare all'aspetto negativo presenti in ogni cosa? Pensiamo piuttosto a quello positivo! In questo modo saremo sicuramente più felici e sarà questo un primo passo verso la felicità, seppur momentanea!
Marilena Tavernar
Faer attraversare il fiume ad una donna:
questa vignetta ci fa riflettere su come alle volte facciamo delle azioni per gentilezza o le facciamo perchè ci vengono naturalmente, mentre altre volte la stessa azione, compiuta da qualcun'altro, ci sembra strana, insolita, sciocca.. quindi ci portiamo dentro un pensiero, un giudizio stupido, magari per una cavolata o un atto da poco..
Riguardo alla seconda vignetta:
ha uno sfondo religioso. A seconda di come ci comportiamo andiamo in paradiso o all'inferno... Ma se esistono questi luoghi, non penso abbiano un giudizio superficiale come nella vignetta. Posso apparire in un certo modo ed esser malvagio o buono dentro. Ovviamente non può valere per tutti, c'è chi è cattivo dentro e si comporta di conseguenza... non veniamo di certo giudicati per il nostro lavoro o per un momento di rabbia..
Prima vignetta:
Questo fumetto è molto significativo perché riesce a farci capire la vera realtà delle cose. Il monaco saggio ha aiutato la donna ad attraversare il fiume, poiché ha capito il profondo significato di "evitare le donne". Dopo averla aiutata egli si dimentica di costei e prosegue il suo cammino... il monaco giovane ed inesperto si è fermato solo alle apparenze ed ha interpretato i precetti del Buddha alla lettera. A mio parere il giovane monaco potrebbe essere la reincarnazione di tutti gli estremisti, di qualsiasi religigone, che si limitano ad interpretare il loro testo sacro solo in superficie, senza cercare il signifato più profondo delle cose.
Credop che sia sbagliato vedere la vita in questo modo: essa è un dono che dev'essere sfruttato al massimo e per farlo bisogna vedere il bello in tutte le cose: negli amici, nel nostro corpo e nel cibo.La felicità che gli amici ci donano è imparagonabile al dolore che qualche volta ci provocano, e credo che il dolore a volte non guasti perchè ci fa capire cosa significa vivere e provare delle emozioni. Sono convinta che il dolore esiste, ma la felicità è mille volte più presente, in pgni cosa. Personalmente non credo che mangiare, lavorare e accumulare denaro siano attività prive di significato, esse infatti riescono ad aumentare la nostra felicità, chi non si rallegra davanti ad una cena di pesce? Chi non è contento di guadagnare per comprarsi una bella casa? Questa filosofia dell'accontentarsi di poco non la condivido per niente. " La vita inizia con la nascita, durante la quale soffriamo, e finisce con la morte che a sua volta produce sofferenza, tra queati due estremi si collocano l'invecchiamento e la malattia" veramente io la vita la vedo da tutt'altra prospettiva, e per fortuna!!!! Forse si sono dimenticati di citare le emozioni, la felicità, la soddisfazione, il divertimento,l'amore, lo stare bene con sè stessi e con gli altri, il ridere, il piacere etc. ELISABETH
I pensieri espressi mi sembrano un pò pessimisti. La sofferenza viene vista come un male universale, che affligge tutti. se fosse davvero cos, ogni cosa perderebbe il suo valore e la vita non avrebbe più senso, dal momento che tutto è sofferenza. secondo me è sbagliato dire che il piacere è solo un'attenuazione del dolore.la vita è fatta anche di momenti brutti, ma non tutto il male viene per nuocere...
Riflessione:
“Accettare il dolore - Farsi carico delle sofferenze altrui – Non perdere la speranza”
Un atteggiamento positivo è sempre utile e auspicabile per vivere bene e soprattutto per affrontare le avversità, i momenti più difficile. Si dice infatti che “la speranza è l’ultima a morire” proprio perché bisogna essere sempre positivi nella vita, vedere tutto luminoso e aureo. Non bisogna però esagerare ed comportarsi sempre in tal modo: non sempre infatti essere positivi giova e ci permette di star bene e di vivere altrettanto bene. Molte volte si sottovaluta il problema e non lo si affronta nella maniera più giusta, poiché ci si lascia prendere dalla positività e si spera sempre che tutto si risolva per il meglio e il più presto possibile: non sempre, però, questo accade.
Alcune volte, quindi, è necessario affrontare la realtà come si presenta realmente e non come vorremmo che si presenti! Essere realisti è sempre la strada migliore: non sempre, infatti, si può credere che un problema si risolva, che un momento “nero” passi perché purtroppo questo non sempre accade.
In riferimento, invece, all’esperimento di Sua Santità il Dalai Lama, esprimo la mia piena condivisione: è una proposta che mi incuriosisce. Piccolo problema: è davvero difficile da mettere in pratica però credo nei suoi benefici. Come afferma il Dalai Lama, immedesimarsi in una persona malvagia e ignorante che non rispetta la vita degli altri esseri umani non porta giovamento a lei, bensì alla persona che si è immedesimata in lei. Questo comportamento ci permette di capire le motivazione che la spingono a vivere così e a raggiungere una maggiore serenità.
“sapere accettare il dolore”…?un’affermazione che non riuscirò mai a comprendere perché mi sembra così impossibile e lontana anni luce da me che la considero una vera utopia! Riferendomi al dolore fisico non vedo nessun modo di accettarlo perché se è davvero insopportabile non c’è meditazione che tenga! Non credo che esista nessuno in grado di mettere in pratica ciò che predica il Dalai Lama: a tal proposito esprimo quindi il mio dissenso.
LA REALTA' DELLA SOFFERENZA
Io ritengo che la visione buddista dei buddisti sia troppo pessimista, perchè dal piacere non può derivare solo dolore, l'importante è agire sempre in modo moderato e razionale, quindi senza esagerare e farsi sopraffare dalle emozioni, un po' come gli epicurei cin i loro amori e passioni sempre sotto controllo.
ACCETTARE IL DOLORE
Penso che accettando il dolore sempre e senza dimostrarlo si arrivi alla degenerazione, diventando troppo buono e vulnerabile.
LE PORTE DEL CIELO.
Con l'agressività e la cattiveria non si srriva alla beatitudine, in Paradiso, mentre con la gentilezza e il ragionamento sui propri peccati, capendoli come tali si arriva alla vera felicità, alla liberazione, in Paradiso.
Riflessione: "Le porte del cielo"
Paradiso, Inferno, Purgatorio...i tre "regni" dell'aldilà che sono il fondamento della maggior parte delle religioni, anche di quella buddhista a quanto pare. Due entità che caratterizzano anche la nostra vita terrena. Quante volte le abbiamo sentite nominare! Dante Alighieri ha addirittura scritto la sua più importante opera "La Divina Commedia", "ambientandola" proprio in questi tre regni. In quest'opera, attraverso la sua fervida immaginazione, ci ha proprio fornito uno spaccato davvero convincente della vita ultraterrena. Al di là delle più svariate interpretazioni, si può certamente affermare che nell'immaginario comune rappresentano bene e male. Ecco quindi che l'Inferno è simobolo di violenza, di male e di sofferenza mentre il Paradiso è simbolo di bene, felicità, pace e armonia. Bisogna quindi essere umili e riconoscere i propri errori non violenti come il guerriero. Solo così le porte del cielo e del bene si apriranno. Basti notare come il Maestro abbia indicato al guerriero pentito la vera natura del Paradiso, rispondendo quindi al suo quesito iniziale. Quello che la vignetta ci propone è un messaggio di pace, di amicizia e di fraternità. Questo messaggio può sembrare apparentemente un'utopia, in un mondo in cui i veri valori si sono persi un pò per strada, in un mondo in cui si adottano degli pseudovalori, come denaro, successo e carriera. In questo modo si dimenticano valori come l'amicizia, l'amore e la famiglia. Il messaggio del Dalai Lama giunge proprio "a pennello", a dimostrazione che non tutti li hanno dimenticati e che molti continuano a rincorrerli…
Mi trovo, per quanto riguarda il brano sulla SOFFERENZA, d'accordo con Karin. Anche secondo me la vita va di pari passo con le emozioni, perchè una volta che vengono a mancare si perde anche l'essenza della nostra vita. Non è possibile vivere una vita piatta, quasi monotona ed esserne felici oppure aspirare a vivere un'esistenza che potrei chiamare amorfa. Anche secondo me una vita per essere perfetta deve essere intrisa di forti emozioni, belle e brutte che siano, ma comunque vissute interamente e con passione.
Credo che per sopravvivere nel mondo odierno ci sia bisogno dell'ottimismo e della positività.. ma l'esser positivi non dev'esser una cosa superficiale e mentire a sè stessi. Bisogno afrontare i problemi e le difficoltà pensando ad aventuali riscontri positivi, non solo agli aspetti ed effetti negativi...
Farsi carico dei problemi altrui alle volte ci aiuta a sentirci meglio, perchè aiutiamo qualcuno, ma non mi sembra giusto farsi carico di troppi problemi perchè dobbiamo pensare anche a noi stessi, alla nostra salute.. siamo umani non divinità..
Accettare il dolore è giusto, in fondo lo facciamo sempre, anche se impieghiamo del tempo.. non possiamo vivere portandoci antiche ferite aperte per sempre.. bisogna reagire e farsi forza, altrimenti vivremo solo di emozioni passate senza scoprire sentimenti ed esperienze future..
Io sono convinta che nella vita un atteggiamento positivo è fondamentale... se per ogni situazione negativa noi ci buttassimo giù di morale, dicendo che tanto siamo sfortuanti già di natura, non andremo mai da nessuna parte... bisogna saper combattere il dlore, si è vero, a volte è molto difficile, ma non è impossibile, bisogna avere forza e coraggio... quindi non sono d'accordo con il pensiero del buddhismo... bisogna si accettare il dolore ma non rassegnarsi ad esso...
Le porte del cielo
Per essere una vera persona bisogna dimenticarsi dell'odio, dei rancori e dei brutti sentimenti per coltivare l'amore, la capacità del perdono e la felicità. Se si continua a praticere il male questo non sparirà mei dalla faccia dela terrra e per questo è utile che qualche ci dimentichiamo dei rancori e delle cattiverie subite per avvicinarci al perdono
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