L’etica della liberazione individuale
2. Aiutare gli altri
Nodi concettuali
Le circostanze difficili sono un valore, in quanto ci offrono occasioni preziose per praticare la pazienza, la tolleranza e la compassione.
Shantideva (yogi indiano) insegna la pratica di equipararsi agli altri e sostituirsi con loro (anziché porre al centro noi stessi e i nostri bisogni) e ciò è fondamentale per interiorizzare l’idea (giusta) che tutti, non solo noi, hanno diritto alla felicità
Poiché io sono uno e gli altri sono molti, è giusto anteporre la felicità altrui alla nostra.
Esiste anche una ragione pragmatica per adottare volontariamente un atteggiamento altruistico: si ottengono maggiori risultati rispettando gli altri (saggio egoismo!), piuttosto che pensando solo a noi stessi.
Esamina le pagine del Dalai Lama e le citazioni di Shantideva
Fotocopia n.1
Discussione:
- le circostanze difficili sono un valore?
- equipararsi agli altri (Shantideva) è un comportamento saggio? Perché (sì o no)?
- equipararsi agli altri (Dalai Lama) è un comportamento saggiamente egoista? Perché (sì o no)?
X La violenza
Come te, tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza, tutti temono la morte. Rispecchiandoti negli altri, non uccidere e non ferire.
Come te, tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza, tutti amano la vita. Rispecchiandoti negli altri, non uccidere e non ferire.
Chi cerca la propria felicità ferendo altri esseri che come lui cercano la felicità non sarà mai felice.
Non ferire chi come te cerca la felicità,
se vuoi essere felice.
9 commenti:
AIUTARE GLI ALTRI
Aiutare gli altri è un'azione di grande valore etico, anche se non sempre si è in grado di farlo, non sempre si è disponibili e sereni per aiutare. In ogni caso se si aiuta è necessario che anche gli altri aiutino noi, perchè i perdiodi difficili esistono per tutti anche se si è nella massima serenità interiore...
le situazioni difficili sono sicuramente importanti, poichè infatti reagendo a queste si cresce e si matura..anche equiparasi agli altri è molto importante: infatti solo mettendoci nei panni degli altri possiamo capirli fino in fondo e quindi aiutarli..
Credo che nella vita di ogni persona sono presenti circostanze difficili,che a volte sembrano impossibli da superare, ma che comunque sono importanti per la nostra maturazione. Non bisognerebbe mai buttarsi giù di morale ma credo che tutto va affrontato con un grande sorriso...
aiutare gli altri quando sono in difficoltà è molto importante, perchè un problema affrontato insieme è più facile da risolvere...
Sicuramente quando ci si trova in una situazione difficile per cercare di uscirne vincenti si applica un processo di maturazione interiore che con il continuo esercizio diviene automatico, per questo le circostanze difficili sono molto importanti per la crescita personale. Ma il valore non è la circostanza difficile, bensì il saper vincerla, il valore , infatti, è da ricercarsi dentro le persone e non esternamente.
Equipararsi agli altri è un procedimento presente anche in alcune filosofie occidentali, come quella di Rawls, credo che sia un procedimento giusto che aiuti a vedere il mondo e le situazione anche da altre prospettive e quindi permette di compiere delle scelte più altruistiche perchè non si guarda solo alla propria persona. é comunque molto difficile mettersi nei panni delle altre persone, soprattutto se queste sono molto diverse da noi e vivono situazioni ed esperienze complicate. Per poter divenire reale questo procedimento dev'essere preparato con molte esercitazioni e molta concentrazione. Riuscire ad applicare significherebbe una grande capacità di meditazione ma anche di altruismo.
AIUTARE GLI ALTRI
La situazione in cui viviamo ci porta a pensare che gli insegnamenti del Buddha e dei suoi monaci più illustri non vengano rispettati,poiché viviamo in una società tipicamente egoistica, e in questa concezione ognuno pensa per sè, senza impersonificarsi nelle altre persone e cercare di comprendere la loro situazione. Sono d'accordo quasi pienamente con i suoi precetti poiché è giusto aiutare gli altri e cercare di capirli in qualsiasi situazione, ma è anche giusto non annullarsi per il bene collettivo e cercare prima di aiutare sè stessi e poi risolvere le questioni che affliggono il nostro mondo. Per tutti gli altri punti del suo discorso mi trovo in armonia con lui...
VIOLENZA:
Secondo me non ha detto nulla di nuovo a questo proposito e le soluzioni che ha proposto non sono praticabili o pragmaticamente possibili. È la tipica frase del " dobbiamo essere tutti più buoni" ma non porta ad alcun risultyato poiché la mente che è nata e cresciuta in una società dove la guerra è il mercato che fa' girare l'econoomia mondiale, ed è abituata a fare qualsiasi strategia per vincere, queste frasi non servono ad altro che ad aumentare l'ipocrisia che regna sovrana in questo mondo. Forse se si seguissero tutti i precetti del Buddha si riuscirebbe a vivere in pace, poiché il buddhismo è una religione quasi totalmente pacifica... ma pragmaticamente questo non è possibile e le parole del saggio rimangono solamente sospese e secondo me lo rimarranno per sempre, perché la nostra mentalità è già preimpostata per le arti belliche.
credo che ognuno di noi debba pensare in primis alla propria persona e poi puo anche spendere un pò del suo tempo ad aiutare gli altri. A mio avviso c'è più soddisfazione nel sormontare un problema con le proprie forze..ma se il problema va al di la delle nostre capacità..ben venga un aiutino
Si dice sempre che la vita è fatta di gioie e dolori: entrambi ci aiutano a crecere, a maturare e a responsabilizzarci e ci permettono di "crescere" a livello morale e interiore. Le circostanze difficili sono una buona scuola per la vita, in particolare se vengono superate con successo. Una persona, infatti, si sente realizzata e affronta la vita con maggior sicurezza, perchè non teme più nulla. Naturalmente se tali circostanze sono veramente difficili, numerose e difficoltose, non sempre la persona in questione ne esce maturata. Il più delle volte, diventa ancor più pessimista e debole. Bisogna quindi far attenzione nell'affermare che il dolore aiuta a vivere e maturare: questo, infatti, non sempre accade!Le concezioni buddhiste di Shantideva e del Dalai Lama sono poi proiettate verso un'etica profondamente altruistica: la loro proposta è aiutare gli altri, sostitituendosi a loro e interiorizzando l'idea che tutti hanno diritto alla felicità. Un ottimo obiettivo di vita direi: essere egoisti, infatti, non porta a bessun beneficio personale perchè se si fa del male si riceverà solo altro male. In questo senso, quindi, condivido l'idea buddhista di altruismo. Sono invece più titubante nel condividere l'affermazione "io sono uno e gli altri molti, è giusto anteporre la felicità altrui alla nostra": a mio parere, essendo questa una totale alienazione di sè stessi, è in parte controproducente. Mi spiego. L'altruismo propugnato dal Buddhismo è un altruismo puro e deve essere messo in pratica anche a costo della propria vita. Questa è però una totale cancellazione di sè stessi, poichè il singolo individuo non conta nulla, è solo parte dell'intera comunità umana e come tale deve agire e comportarsi. Questo implica sicuramente un'etica altruistica ma non bisogna dimenticare sè stessi. Un pò di "sano egoismo" è la ricetta migliore per vivere nel rispetto di sè stessi e degli altri.
Viene poi ribadito un altro importante concetto: aspirare la felicità e rifuggire la sofferenza. La felicità non deve essere un momento della vita, bensì un obiettivo di vita. E' quindi un lungo percorso da perseguire e percorrere, ricco di insidie e ostacoli che ci fuorviano e che ci deviano la strada. A questo proposito, quindi, "la pazienza e la perseveranza sono le virtù dei forti"!
La violenza purtroppo esiste ed è sempre esistita.A volte, anche se raramente, la violenza può essere il modo per risolvere circostanze particolari,come ad esempio: se un giorno ci svegliamo nel cuore della notte perchè c'è un ladro in casa,è naturale che la prima cosa,istintiva,che si fa è "picchiarlo" e quindi utilizzare la violenza. In casi "estremi" come questo, la violenza è giustificata, perchè considerata una forma di difesa. In tutti gli8 altri casi, la violenza è assolutamente sconsigliata. Prima di fare del male a qualcuno bisogna mettersi nei panni di quel qualcuno,quindi ogni violenza che commettiamo alle persone la dobbiamo considerare rivolta verso di noi,solo così si riesce a capire veramente che la violenza è qualcosa che sicuramente è negativa,e in più, non serve a nulla.
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