Dovremo porci l’obiettivo del superamento di una
carenza che può inibire le nostre migliori risorse: la ancora scarsa conoscenza
delle lingue straniere. I confronti non vanno fatti con il resto dell’Italia,
per cui potremmo anche ritenerci soddisfatti, ma con il meglio dell’Europa.
Anche per questo pensiamo a una sorta di “Piano Marshall” per le lingue straniere,
un piano che non sottragga risorse al sistema scolastico ma che ne aggiunga di
nuove e si integri con altre azioni, anche per gli adulti, sui settori della
cultura, del turismo e dell’informazione. (…)
Le nostre priorità
• Vogliamo far nascere poli specialistici sul territorio quali assi fondamentali (ICT,
legno, turismo, meccatronica…) in cui realizzare la prossimità fisica della
scuola e della formazione professionale con imprese e centri di ricerca.
• Vogliamo introdurre percorsi di carriera per il corpo docente fondati
su merito, formazione, partecipazione a iniziative di sistema e valutazione.
• Vogliamo definire ed attuare un piano decennale
per le lingue straniere con
l’obiettivo di un completo trilinguismo della nostra società.
• Vogliamo migliorare i piani di studio potenziando la conoscenza del territorio, della
storia locale, ma con la consapevolezza di essere cittadini del mondo.
• Vogliamo promuovere l’educazione motoria nella scuola come strumento di educazione responsabile
e di prevenzione.
• Vogliamo garantire l’inclusione dei ragazzi con bisogni educativi speciali e di quelli
in situazioni di disagio.“