Rispetto alle riforme americane viene da pensare che l'idea di prendere a modello le esperienze di successo per imitarle sia vincente: si esce dalla parzialità di singoli strumenti e metodi (il portfolio? le rubriche valutative? il curricolo? il laboratorio? la LIM? e così via) per considerare un'esperienza nella sua integrità, per ... copiarla, smontarla, imitarla, adattarla. Per lasciarsi affascinare dallo slancio educativo e dalle idee creative di singoli educatori. In fondo la strada educativa è sempre nuova e diversa, e va ritrovata ogni volta. Ma non si deve ogni volta ripartire da zero, piuttosto avere in mente esperienze che ci hanno emozionato.
Al di là di questo, assumere degli esempi-modello significa, implicitamente, lavorare nella logica della qualità,cioè del miglioramento continuo (cioè della messa in discussione continua di se stessi). Questo è l'aspetto che più fatica a comprendere chi non è coinvolto nelle professioni educative.
E' apprezzabile poi la fiducia che si possa riuscire a integrare a scuola chi è meno capace ("Non uno di meno" era il bel titolo di un bel film cinese) proprio perché si tiene alta l'asticella delle aspettative e dei traguardi: si punta all'eccellenza con metodi che permettano di trascinare anche chi fatica maggiormente. In realtà lo diciamo da molti anni ormai, si tratta ora di capire come riesca a realizzare l'obiettivo chi vi riesce davvero ...
Sono del tutto perplesso invece rispetto alla valutazione degli insegnanti. Serve piuttosto ridare serietà al sistema dei controlli nel lavoro scolastico, per non consentire alla (ridotta) pattuglia di nullafacenti di nuocere agli alunni e all'immagine degli altri insegnanti, seri, preparati e impegnati.
La valutazione che invece servirebbe maggiormente riguarda gli apprendimenti: metodi più sofisticati, ma anche pratici, perché ogni insegnante o gruppo di insegnanti di disciplina possa verificare davvero se l'insegnamento è efficace, e abbandonare i vicoli ciechi. Per non parlare poi del vantaggio che gli studenti avrebbero se le valutazioni degli insegnanti fossero sempre specifiche, motivate e incoraggianti per il loro miglioramento personale. Ma per questo non è sufficiente neppure una riforma della scuola: serve una filosofia ...
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